Developing Kisarawe
08 Giu 2023

Developing Kisarawe

08 Giu 2023

DEVELOPING KISARAWE

Un progetto per agricoltura sostenibile

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Nell’anno dedicati alla “Laudato Sì” e alla famiglia nasce nella parrocchia di Kisarawe una iniziativa per avviare percorsi concreti di accompagnamento delle famiglie nella lotta contro la povertà estrema. La parrocchia di Kisarawe é situata nella zona costiera dell’Arcidiocesi di Dar es Salaam. Questa zona è sottosviluppata sotto l’aspetto economico, educativo, sanitario, e religioso. La sicurezza alimentare è sempre il nodo che lega tutti questi aspetti. Il distretto di Kisarawe non ha vie di comunicazione, la disponibilità di acqua potabile [pulita e sicura] ed altri vantaggi sociali. Le ragioni di questo sottosviluppo sono molteplici, ma i fattori determinanti sono la topografia e il clima del luogo.

La parrocchia intitolata a Santo Stefano, proto-martire ha circa 3300 cristiani cattolici su una popolazione di 120,000 abitanti in oltre 60 villaggi. I cristiani cattolici sono sparsi in 18 cappelline del campo tra cui 3 centri in preparazione per diventare parrocchie così avvicinare il servizio al popolo. La più vicina di queste cappelle si trova a 11 KM, un’ora di macchina dato che le strade sono bruttissime.

La maggior parte del distretto di Kisarawe è collinoso; il suolo in molte parti è argilloso e non favorisce l’attività agricola continuativa. Negli ultimi 10 anni, la zona ha sentito sempre più gli effetti del cambiamento climatico. Non ci sono fiumi per irrigare i campi, le piogge scarseggiano e sono molto irregolari. La gente di Kisarawe è generalmente povera e dipendente solo dalla produzione di cassava [manioca] in modeste percentuali e dalla combustione di charcoal [carbone di legna].

L’iniziativa di agricoltura dinamica e sostenibile che rispetta l’ambiente con il ripristino, mantenimento e miglioramento del suolo utilizzando concime naturale. Mira ad accompagnare circa 401 famiglie in 18 villaggi diversi nel cammino di consapevolezza e della cura dell’ambiente, diversificazione delle attività produttive ed economiche per evitare il sovrasfruttamento delle risorse naturali.

Il progetto propone allevamento del bestiame come maiale e capre, oltre alla tradizionale coltivazione dei legumi e della tapioca.

Nel 2018, la FAO ha approfondito ulteriormente il tema dell’agricoltura sostenibile con un focus sulla sicurezza alimentare. Il documento che riguarda la trasformazione del settore alimentare e agricolo per raggiungere gli SDGs mira a:

aumentare la produttività, l’occupazione e il valore aggiunto nei sistemi alimentari:

  • modificare le pratiche e i processi agricoli garantendo i rifornimenti alimentari e riducendo allo stesso tempo i consumi di acqua ed energia
  • proteggere e migliorare le risorse naturali:
  • favorire la conservazione dell’ambiente, riducendo l’inquinamento delle fonti idriche, la distruzione di habitat ed ecosistemi e il deterioramento dei suoli
  • migliorare i mezzi di sussistenza e favorire una crescita economica inclusiva e accrescere la resilienza di persone, comunità ed ecosistemi

Quindi il progetto entra in un piano più ampio di creazione dei percorsi che rispettano l’ambiente e allo stesso tempo restituiscono alla popolazione locale un senso di sicurezza alimentare.

All’inizio dell’anno 2021, il progetto triennale è stato avviato con la sensibilizzazione in diversi villaggi soprattutto sul tema della tutela ambientale, della diversificazione per la sicurezza alimentare e degli aspetti pastorali emersi dalle indicazioni della Laudato Sì. Si concluderà nel 2023 con la valutazione dell’impatto sociale e il raggiungimento degli obiettivi.

In questa seconda fase, il progetto prevede le seguenti azioni:

  1. Acquisto e installazione della macchina per la produzione di mangimi (Feed mill).
  2. Identificazione e acquisto delle materie prime dalla produzione agricola locale, per ogni tipo di mangime.
  3. Creazione di una formula adatta seguendo l’indicazione dei nutrizionisti degli animali. 
  4. Avviamento dei processi di produzione e distribuzione dei mangimi.

Il progetto prevede una cifra totale di 5.733 € per il macchinario, le materie prime e il trasporto.

PICCOLA CASA DELLA DIVINA PROVVIDENZA

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FONDAZIONE COTTOLENGO ONLUS

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