Presso la missione di Chaaria fin dal 1984 vengono accolte persone con disabilità mentali e fisiche molto diverse, sia per natura sia per gravità. Attualmente sono accolti 51 uomini, con un’età compresa fra i 20 e i 65 anni che, oltre all’assistenza residenziale, sono coinvolti in diverse attività occupazionali, hanno accesso ai servizi di fisioterapia dedicata, vivono diversi momenti di svago e ricevono una catechesi speciale, in linea con il Carisma Cottolenghino. Il centro si avvale del servizio di Suore e Fratelli Cottolenghini, dipendenti e volontari.
La maggioranza delle persone che vengono ospitate all’interno del Centro non ha famiglia o proviene da una situazione di povertà estrema che non permette ai familiari di prendersi cura di loro. Il Centro di Chaaria è uno dei pochissimi in Kenya ad accogliere persone con disabilità in modo residenziale e permanente.
Il progetto
“Lo scrigno delle perle” è un richiamo alla spiritualità di San Giuseppe Cottolengo, che chiamava “perle” le persone con disabilità intellettive e fisiche che entravano alla Piccola Casa, aiutando gli altri a comprendere quanto siano preziose ai suoi occhi queste persone.
L’obiettivo è quello di finanziare un anno di attività occupazionali del Centro, in modo da favorire le abilità di manualità e stimolare le capacità intellettive, grazie all’assemblaggio di rosari, collanine, braccialetti e bigiotteria varia. Un’attività apparente semplice, ma che richiede impegno, pazienza e precisione.
Gli aiuti da parte dello Stato sono ancora molto scarsi e sicuramente insufficienti a rispondere ai molti bisogni di queste persone.
Sostieni il progetto
Dona per sostenere le attività occupazionali (assemblaggio di rosari, collanine, braccialetti e bigiotteria varia) del Centro per persone con disabilità di Chaaria. Un’attività apparente semplice, ma che richiede impegno, pazienza e precisione.
Sostieni il laboratorio per 1 mese: 250 €
Sostieni le attività per 6 mesi: 1500 €
Sostieni il costo per 1 anno: 3000 €
FONDAZIONE COTTOLENGO SOLIDALE ENTE FILANTROPICO IBAN IT42 W030 4801 00000000 0097137 Ccp n. 1072743170 CF 97905980013
La Piccola Casa della Divina Provvidenza è impegnata in Kenya, nel distretto di Meru, nell’assistenza alle persone con disabilità fisiche e mentali dal 1972, quando i primi fratelli, suore e sacerdoti cottolenghini arrivarono in terra africana per iniziare la loro missione. Nel 1983 il Vescovo di Meru chiede ai fratelli cottolenghini di trasferirsi in un piccolo villaggio, Chaaria, per dare inizio ad un nuovo Centro per persone con disabilità e dal 2000 le suore cottolenghine affiancano il servizio dei fratelli. A Chaaria la popolazione è molto povera, pochi hanno l’elettricità e nessuno l’acqua potabile. L’economia del villaggio, e di buona parte del distretto, è di sussistenza. A fianco del Centro per persone con disabilità è presente un Ospedale, la cui presenza sul territorio è fondamentale, poiché serve 4 distretti oltre a quello in cui è situato ed è una importante risorsa in termini occupazionali. Attualmente il Centro cottolenghino serve 52 disabili mentali e fisici di età compresa tra i 20 ed i 65 anni ed è l’unica struttura che offre questo servizio nel vasto territorio di riferimento. L’Ospedale riceve pazienti da tutta la regione del Meru e del vicino TharakaNithi, non solo per la qualità dei servizi offerti, ma anche perché è noto per offrire prestazioni gratuite in casi di reale e provata povertà dei pazienti.Nel 2020 sono stati registrati 7418 ricoveri; negli ambulatori (compreso il pronto soccorso) abbiamo effettuato 32.281 accessi, di cui 8014 casi pediatrici.
Il progetto
Oltre al servizio di ospitalità per le persone che risiedono nel centro, sono presenti laboratori di attività occupazionale, catechesi, servizi di fisioterapia e periodicamente si organizzano uscite di svago. Coordinato da un operatore laico, il centro si avvale del servizio di fratelli e suore cottolenghini, dipendenti e volontari. La maggioranza degli assistiti non ha famiglia o proviene da una situazione di povertà estrema che non permette ai famigliari di prendersi cura di loro. Gli aiuti da parte dello Stato sono ancora molto scarsi e sicuramente insufficienti a rispondere ai molti bisogni di queste persone. Il centro di Chaaria è uno dei pochissimi in Kenya ad accogliere persone con disabilità in modo residenziale e permanente.
L’edificio che accoglie le persone disabili è stato costruito nel 1984 e ora ha bisogno di corposi interventi di riqualificazione. È già stato eseguito un primo intervento di sostituzione del tetto e altri lavori di ristrutturazione interna dei locali, con acquisto di attrezzature per le necessità degli ospiti, grazie anche al sostegno della Fondazione Davida, ma rimangono ancora numerosi interventi. In occasione della sostituzione del tetto sono stati rinnovati i pannelli solari che forniscono acqua calda al centro.
Gli obiettivi
Garantire un ambiente dignitoso ai nostri assistiti
Adeguare i locali alle attuali esigenze normative
Creare opportunità lavorative a livello locale
Beneficiari
I beneficiari diretti sono i nostri assistiti, 52 uomini con un’età compresa fra i 20 e i 65 anni, affetti da disabilità fisica e/o mentale medio – grave e gravissima, con problemi di epilessia, innesti psichiatrici e altre patologie croniche (cardiopatia,ipertensione, etc.).
I beneficiari indiretti saranno le loro famiglie ove presenti e la popolazione locale per effetto dell’opportunità di lavoro e non ultimo la promozione di una cultura favorevole all’accoglienza e integrazione delle persone con disabilità.
Azioni
Gli interventi ancora da eseguire sono:
ristrutturazione bagni: cambio dei sanitari, rifacimento pavimentazione, rifacimento controsoffitto e tinteggiatura;
ristrutturazione camere: rifacimento pavimentazione, controsoffitto e tinteggiatura; stessi interventi per alcune parti comuni ancora non ristrutturate.
Sostieni il progetto
Puoi sostenere il progetto con le seguenti donazioni
20 € Contribuisci alla sostituzione dei sanitari;
50€ Contribuisci alla sostituzione delle pavimentazioni e dei controsoffitti;
100€ Contribuisci alla tinteggiatura degli ambienti.
Da sempre caratteristica della Piccola Casa della Divina Provvidenza, nonché delle Scuole Cottolengo, è l’attenzione per le persone in difficoltà. La Scuola Cottolengo nasce per accogliere prima di tutto i più bisognosi. Le attività educative e di formazione della Piccola Casa sono svolte presso 11 Scuole, dislocate in varie regioni italiane, che hanno avuto tutte il riconoscimento di Scuole Paritarie sin dagli inizi degli anni 2000. Le strutture scolastiche si trovano in: Calabria, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Toscana, Veneto.
Le Scuole Cottolengo, seguendo la missione vocazionale del loro Fondatore, sono state costituite in territori, quartieri socialmente e culturalmente bisognosi di servizi, risorse riconosciute come di sostegno e di aiuto alle necessità della popolazione. Le Scuole mantengono aperto il dialogo con tutti gli altri soggetti educativi, in una nuova dimensione di integrazione fra scuola e territorio, per far sì che ognuno possa contribuire a dar vita, secondo le proprie possibilità e peculiarità, ad una feconda alleanza per valorizzare gli organismi deputati alla partecipazione; per promuovere il dialogo, l’incontro e la collaborazione tra i diversi educatori e favorire le iniziative di formazione su progetti condivisi.
Dei 1.048 alunni complessivamente iscritti alle Scuole Cottolenghine, 164 sono stranieri (15,65% del totale) e sono 350 circa le famiglie che necessitano di aiuti economici. La caratteristica distintiva delle Scuole Cottolenghine è l’approccio inclusivo, con riferimento non solo all’attività didattica, ma anche all’offerta di servizi complementari e alle relazioni con le famiglie per combattere l’abbandono scolastico e favorire l’integrazione sociale degli alunni.
Il progetto
Vista la grave e prolungata crisi economica acuita dalla Pandemia, molte famiglie non sono in grado di affrontare le spese per la retta scolastica. E’ a partire da questa difficoltà che è stato strutturato il progetto “Emergenza educativa nelle Scuole Cottolengo”. I dati rilevati nelle Scuole Cottolengo in tutta Italia, non fanno che riconfermare il trend allarmante: quasi il 30% sul totale dei bambini iscritti non è in grado di pagare la retta completa e il 2% circa è in regime di gratuità totale. A questo si uniscono le spese per i materiali scolastici come quaderni, matite, pennarelli, gomme ecc., che gravano sull’economia familiare.
Nell’ottica del potenziamento dell’inclusione, l’equipe educativa conta un numero di insegnanti di sostegno sensibilmente più elevato rispetto ad altri istituti e si impegna ad elaborare strategie educative e didattiche adeguate ad ogni singolo bambino che necessiti, per motivi fisici, fisiologici, psicologici e sociali, di risposte personalizzate nell’ambito della crescita e dell’apprendimento scolastico. La percentuale di alunni con disabilità certificata è pari al 13% e quella relativa agli alunni con bisogni educativi speciali (BES, DSA, ecc.) nelle scuole di Torino è del 17%. In questo periodo sono mancati sia il supporto sia del Volontariato sia del Servizio Civile Universale, fondamentale durante le attività del Doposcuola.
I beneficiari
I beneficiari sono i bambini e le loro famiglie in Italia, che non hanno la possibilità di sostenere le spese della retta scolastica e dei materiali didattici, che frequentano le Scuole Cottolengo. L’emergenza sanitaria ha ampliato il bacino di quanti non possono affrontare, senza alcun aiuto, le spese relative all’istruzione dei propri figli.
Gli obiettivi
Garantire a tutte le famiglie e ai bambini la possibilità di accedere al diritto allo studio.
Implementare il numero di insegnanti di sostegno dedicati ai bambini che presentano delle fragilità.
Cura e rispetto delle differenze sia nel campo della disabilità che in ambito sociale, religioso ed economico.
Il progetto intende sostenere i bambini più bisognosi con gli ausili necessari per rendere la loro vita più autosufficiente. «Due stampelle» indica la risposta al bisogno di ogni bambino che si rivolge o risiede al Centro: «sorrisi moltiplicati» dice la condivisione a sostegno dei bambini e del Centro con ogni donazione possibile.
Il progetto ha la finalità di sostenere i costi di produzione dei dispositivi necessari, che vengono prodotti in loco, per una vita normale di ogni bambino con disabilità. Alcuni dei dispositivi necessari sono:
Acquisto di materiali per la produzione delle scarpe ortopediche (Pelletteria, gomma, resina, plastica, cuoio o tanti altri materiali, filo resistente ecc.)
Acquisto di materiali per la produzione delle stampelle.
Acquisto di pezzi specifici per la costruzione di sedie speciali
Acquisto di macchine e kit per la lavorazione della pelle, macchina per cucire le scarpe e per unire la fodera, tomaia e guardolo con il fondo ecc.
Beneficiari e il target
I beneficiari diretti sono i bambini ospitati al centro per un percorso di riabilitazione. Attualmente sono 85. Inoltre, ogni anno abbiamo richiesta di più di 180 persone con disabilità che richiedono un intervento ai loro ausili ortopedici.
Il contesto
Tuuru Disabled Children’s Home fa parte del complesso della Missione di Tuuru, accanto al Cottolengo Maternity and Health Centre. Questa struttura di riabilitazione per bambini con disabilità si trova nel nord-est del Kenya, a circa 400 km dalla capitale Nairobi, nella zona delle montagne di Nyambene, a 1800 metri sul livello del mare. Il Centro, fondato da un missionario Consolatino, P. Franco Soldati, ha inizio nel 1965, ospitando bambini e ragazzi poliomielitici. La gestione della Missione è passata al Cottolengo nel 1972, continuando così ad aiutare la comunità locale ad affrontare le sfide della disabilità, della sanità e dell’istruzione.
Secondo gli ultimi dati disponibili, risalenti al 2019, circa il 14% della popolazione della contea di Meru vive con una disabilità fisica e un crescente 3% con disturbi mentali. Come risposta a questo bisogno, il Tuuru Centre continua a fornire servizi di riabilitazione per i bambini con disabilità.
Le statistiche attuali
Il Centro risponde al fabbisogno della popolazione della contea di Meru e delle contee limitrofe con servizi di cura, riabilitazione e educazione dei bambini, che dal 2000 sono per lo più bambini con difficoltà sia a livello fisico che psichico.
Accanto al centro di riabilitazione, c’è un laboratorio ortopedico che completa il percorso di riabilitazione dei bambini offrendo diversi ausili secondo il bisogno di ciascuno. Nel 2020, ad esempio, il centro ha prestato il suo prezioso servizio a 83 bambini di cui circa 50 bisognosi di ausili medici come scarpe ortopediche, plantari, stampelle, dispositivi correttivi, protesi e sedie speciali, tutti realizzati nel laboratorio ortopedico.
Attualmente opera un team di 4 operatori specializzati nella fabbricazione di questi ausili medicali.
Cosa puoi fare?
con una donazione di:
10 euro contribuisci alla fabbricazione di un paio di calipers corti o un paio di splints notturni per ginocchia vare o valghe.
15 euro contribuisci alla fabbricazione di un paio di stampelle con appoggi antibrachiali, o una realizzazione di scarpe predisposte per i plantari
20 euro contribuisci alla fabbricazione di un paio di stampelle con appoggi ascellari, o alla lavorazione di un paio di calipers lunghi
25 euro contribuisci alla lavorazione di un paio di scarpe ortopediche, o fabbricazione di un girello,
40 euro contribuisci alla fabbricazione di un girello con appoggi ascellari, uno stand in ferro o uno stand in legno.
100 euro contribuisci alla fabbricazione di un paio di calipers snodati o due sedie special
La Piccola Casa, sin dalla sua fondazione nel 1832, ha scelto di porre la dignità della persona al centro della propria mission: per questo motivo, nel corso di due secoli, ha accolto tra le sue mura migliaia di persone con disabilità mentale e fisica grave e gravissima. Si tratta di individui spesso rimasti soli, privi di una rete familiare e sociale, che necessitano di assistenza continua e cure particolari.
Nella “società della scarto” descritta da Papa Francesco, la Piccola Casa valorizza “questi piccoli” facendone valore umano e spirituale, considerandoli, come amava definirli S. Giuseppe Cottolengo, “le nostre perle preziose”. La comunità cottolenghina è costruita in funzione della loro vita per dare a ciascuno quel senso di appartenenza proprio di una famiglia. La vita degli “ospiti” della Piccola Casa è fonte di umanità e di gioia per chi lavora e vive al Cottolengo: sono proprio loro che rendono preziosa la comunità cottolenghina dal momento che, secondo le parole del Santo fondatore, “la qualità di vita all’interno di una comunità si misura in buona parte dall’impegno nell’assistenza ai più deboli e ai più bisognosi e nel rispetto della loro dignità di uomini e di donne”. Aiutaci ad avere cura di loro donando 10 €, 20 € o 50 €.
Nei suoi 180 anni di attività il Cottolengo ha ideato vari percorsi pensati per il miglioramento e la promozione della vita dei suoi ospiti: dalla riabilitazione che prevede una terapia in acqua, ai numerosi laboratori di manualità creativa, all’assistenza ad personam svolti dai volontari appositamente formati.
Il servizio svolto alle persone con gravi disabilità è organizzato in cinque macro aree:
Assistenza
Educazione
Riabilitazione
Socializzazione
attività occupazionali e ricreative
Oltre alle attività pastorali e liturgiche, è organizzata la catechesi speciale, grazie ad équipes di catechisti appositamente preparati. Il servizio è strutturato in modo che siano favorite la composizione o l’organizzazione familiare, mediante la costituzione di piccoli gruppi il più possibile omogenei, con un numero limitato di ospiti. La centralità della persona si traduce nella formulazione ed attuazione dei progetti educativi individualizzati con i quali si ricerca il bene globale della persona disabile.
L’obiettivo della Piccola casa della Divina Provvidenza è quello di offrire alla persona un contesto familiare che le permetta di inserirsi e più facilmente superare il difficile approccio con un ambiente diverso. Tale obiettivo pone la persona al centro del servizio offerto, salvaguardando il suo diritto di scelta, la possibilità di esprimere i propri desideri e trovare spazi in cui affermare la propria identità. Per mantenere viva l’identità cottolenghina e far diventare parte integrante del lavoro quotidiano i valori e i principi fondamentali che ispirano le nostre attività, prestiamo particolare attenzione all’attività di formazione. La formazione della persona è un processo che deve essere armonico e globale. Inoltre non può essere limitato a un particolare intervallo di tempo e deve necessariamente coinvolgere tutti gli aspetti della persona: psicofisico, intellettuale e morale.
Il Cottolengo ospita attualmente, nelle diverse strutture, più di 400 persone tra disabili psichici, fisici e sensoriali, per i quali organizza attività e servizi mirati sulla base delle, specifiche caratteristiche, potenzialità ed esigenze di ciascuno, cercando di valorizzarne e promuoverne ogni dimensione. Con il tuo contributo possiamo garantire alle persone con disabilità residenti alla Piccola Casa tutta l’assistenza e la cura di cui hanno bisogno. Adotta un nostro “Ospite”, si sentirà sempre amato.
Attività svolte dalle persone anziane
Anche alle persone anziane è prestato un servizio ispirato alla valorizzazione del singolo individuo, orientata alla cura della qualità della vita, considerata bene prezioso in ogni età e condizione. Anche per gli anziani ospiti all’interno delle strutture cottolenghine vengono organizzate attività assistenziali, riabilitative, di animazione e utili a favorire a socializzazione.
L’anziano viene considerato nella sua dimensione di portatore di valori preziosi di vita e di sapienza umana, punto di riferimento per i più giovani. Il Cottolengo si prende cura della vita dall’inizio fino al suo termine naturale, facendo sentire la persona anziana non come uno scarto della società ma come una risorsa per gli individui di tutte le età.
La tutela di questo tempo finale della vita è un dono prezioso che va custodito e amato. Gli anziani hanno bisogno continuamente di una presenza amorevole e qualificata che contribuisca a farli star bene: questo è l’obiettivo che guida ogni giorno i religiosi, il personale e i volontari che assistono gli anziani ospitati all’interno della Piccola Casa.
Cosa puoi fare
Con 10/20/50 euro puoi contribuire alla retta mensile di un “ospite storico” del Cottolengo a cui prestiamo servizio 24 ore su 24.
La Rete di cure Palliative è operativa in Piemonte dal 2000: nel 2010, con la promulgazione della legge 38, è stata aggiornata e adeguata. Ad oggi sono operativi 17 hospice, in tutte le province, più l’hospice pediatrico nel presidio Regina Margherita di Torino. Attualmente la copertura è di circa 200 posti letto per un fabbisogno di poco meno di 260 posti letto. L’hospice accoglie i pazienti affetti da patologie degenerative, che non possono essere seguiti al proprio domicilio, per i quali la terapia attiva non è più appropriata, con lo scopo di prendersi cura anche del paziente inguaribile.
Bisogni
Da un lato si esprime la necessità Istituzionale dalla Regione relativa alla mancanza di almeno 60 posti letto per raggiungere il fabbisogno rilevato (come citato nel messaggio dell’Assessore Regionale alla Sanità: Luigi Genesio Icardi) dall’altro l’attenzione particolare, secondo le indicazioni del Santo Fondatore Giuseppe Benedetto Cottolengo, alla relazione con la persona malata e anziana fino al termine della vita terrena.
Beneficiari
Il progetto prevede l’apertura nella città di Chieri di 21 posti per accogliere pazienti bisognosi di cure palliative e terapia del dolore soprattutto nella fase terminale della loro vita. L’Hospice si propone di poter accogliere pazienti afferenti sia all’ASL To5 sia alle Aziende Sanitarie Locali limitrofe, priorotariamente della provincia di Torino. L’ubicazione della struttura e la facile raggiungibilità consente di poter ospitare pazienti provenienti anche da ASL delle provincie di Asti e Cuneo.
Motivazioni
L’Hospice sorgerà a Chieri per tre motivi:
Il primo è dato dal fatto che a Chieri il santo Cottolengo ha trascorso la sua ultima settimana di vita ed è morto, dopo essersi infettato di tifo, curando i malati in una terribile epidemia del 1842. «Nel luogo dove San Giuseppe Benedetto Cottolengo è morto santamente», ha evidenziato padre Arice, «vogliamo accompagnare le persone a concludere la loro giornata terrena con dignità».
La struttura è adeguata quanto a dimensioni ed è sostanzialmente pronta dal punto di vista strutturale. Necessita di interventi relativi agli impianti, agli ausili sanitari, alla dotazione tecnologica e agli arredi.
La sua posizione copre un’area dove il fabbisogno non è ancora soddisfatto totalmente.
«L’esperienza quasi bicentenaria della Piccola Casa», afferma padre Arice, «ci testimonia che è la compassione – nel senso etimologico del termine, “cum-patire” – il più grande antidoto alla domanda di morte che, non di rado, è generata da solitudine da inadeguato approccio terapeutico, con le necessarie cure palliative oltre che dalla mancanza di un accompagnamento psicologico e spirituale adeguato. Sono questi gli stessi principi che regolano la preziosa Legge 38 del 2010 concernente le Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore».
Anche papa Francesco ha più volte sottolineato l’importanza degli Hospice: “Penso a quanto bene fanno gli hospice per le cure palliative, dove i malati terminali vengono accompagnati con un qualificato sostegno medico, psicologico e spirituale, perché possano vivere con dignità, confortati dalla vicinanza delle persone care, la fase finale della loro vita terrena”, parlando alla Congregazione per la Dottrina della Fede il 30 gennaio 2020.
Partner
Diocesi di Torino
Iren Energia SpA. La società si è resa disponibile ad accompagnare la fase di adeguamento della nuova struttura ponendo un’attenzione particolare anche alla riqualificazione energetica e all’ambiente.
Associazioni di volontariato
Il progetto di ristrutturazione
Sostieni il progetto
Puoi sostenere il progetto della Piccola Casa della Divina Provvidenza con un’offerta libera, oppure contribuendo ad acquistare:
una sedia in prolipropilene (€ 100)
un comodino (€ 200)
una porta frigorifero (€ 260)
una poltrona letto (€ 1200)
un letto elettrificato 4 sezioni (€ 2100)
il divano letto per il parente (€ 2000)
gli arredi necessari per una camera (€ 5100)
Come donare
Paypal, Carta di Credito, Satispay, Bonifico o Bollettino Postale:
Dal 1993 presso il Cottolengo Center di Nairobi è operativo un Centro Residenziale per bambini siero-positivi (HIV+), spesso orfani di entrambi i genitori. Essi vengono presi in carico in tenera età, curati per le patologie ereditate, e assistiti nella loro crescita fino alla maggiore età.
La sfida che il Centro si trova a dover affrontare, essendo ormai un certo numero di questi ragazzi vicini o già arrivati alla maturità, è quella di accompagnarli nel decisivo passo del pieno inserimento nella società civile, dotandoli di tutti gli strumenti culturali, professionali ed economici per poter acquisire una completa autonomia e stabilità.
Il progetto “Next Step” si propone appunto questo obiettivo: mediante piani operativi personalizzati, accompagnare questi giovani al “prossimo passo” della loro crescita umana, verso una piena autonomia, in modo che siano in grado di intraprendere il cammino della loro vita adulta in sicurezza e con successo.
Strategie operative
Il progetto“Next Step“ prevede, una volta terminata la permanenza di 14 ragazzi e 9 ragazze all’interno del Centro, la loro graduale integrazione sociale ed economica, in modo che possano raggiungere una piena autonomia e stabilità di vita, riuscendo così ad affermarsi, con le loro risorse e possibilità, nella società. Oltre alla fornitura degli strumenti materiali ed economici, il progetto prevede (e questo è un punto di forza indispensabile per la riuscita) l’accompagnamento da parte di una equipe di professionisti: Psicologo, Assistente Sociale, Educatore.
I beneficiari di questo progetto triennale sono 23 ragazzi, orfani di entrambi i genitori, vittime del HIV-AIDS in Kenya che,fin dalla loro infanzia, sono stati accolti all’interno del Cottolengo Center. La maggior parte di loro è stato accolta quando avevano meno di un anno ricevendo cura e amore, venendo accompagnati nella loro crescita da personale Religioso e Laico.
Si tratta comunque di persone rimaste per la maggior parte della loro vita all’interno del Centro; non abituati ad affrontare la realtà che caratterizza la Città di Nairobi, una metropoli dalle molte sfaccettature, dove sono presenti ricchezza e povertà estrema. Ilprogetto prevede un accompagnamento, da un lato, continuando a seguire questi giovani”a distanza” e, dall’altro, rendendo gli stessi giovani attori del loro progresso, cosicché negli anni successivi possano essere di esempio e stimolo per i loro compagni più giovani che verranno a trovarsi nelle stesse situazioni.
Le azioni del “Next Step”
Le principali attività proposte per raggiungere l’obiettivo generale sono orientate all’individuazione e all’implementazione di percorsi di crescita personale ed economica, diversificate in base alle caratteristiche di ogni giovane. Per raggiungere questo obiettivo, si prevedono:
percorsi di supporto morale e psicologico per promuovere la crescita personale e il raggiungimento della presa di coscienza o consapevolizzazione del percorso della propria vita;
sostegno al completamento degli studi o all’avvio di Corsi Professionali;
supporto per una soluzione abitativa autonoma;
sostegno alla realizzazione di un piano imprenditoriale per i ragazzi, che avranno un’idea chiara dell’attività che vorrebbero intraprendere, in modo che possano raggiungere la sicurezza economica.
Sostieni il progetto
Per sostenere il progetto, ogni ragazzo/a necessita ogni mese di 330,00 € fra corsi professionalizzanti, documentazioni e equipe di professionisti di supporto.
10 € Contribuisci alle spese necessarie per aprire un’attività;
30€ Contribuisci alla formazione dei ragazzi tramite un corso professionalizzante;
50€ Adotta una delle attività, aiutando a garantire una piena autonomia e stabilità di vita ai nostri ragazzi.
La Mensa di Casa Accoglienza Cottolengo a Torino, unitamente a quella di Pisa, offre ogni giorno alle persone indigenti centinaia di pasti completi, grazie anche al prezioso aiuto dei numerosi volontari: i pasti serviti ogni anno sono oltre 110.000, nonostante l’emergenza sanitaria. Questo servizio storico si rivolge in particolare ai senza fissa dimora e alle persone in stato di grave povertà. La mensa di Torino, si trova a ridosso di Porta Palazzo, quartiere in cui multietnicità e problematiche sociali si incontrano giornalmente, e nel 2022 ha erogato circa 80.000 pasti. Quella di Pisa invece è collocata in via Mazzini, nella Casa che venne aperta nel 1923. Qui 7 giorni su 7 e per tutto l’anno, in collaborazione con la Caritas, vengono offerti 30 pasti giornalieri, oltre a diversi “cestini” per chi arriva in soprannumero, per un totale di 32.500 pasti nel 2022.
Il numero di richieste è in costante aumento: questo è dovuto alla grave crisi economica che il nostro paese sta attraversando, al conseguente aumento del disagio sociale e alla crescente impossibilità di poter rispondere ai bisogni primari e a quelli della propria famiglia. Ogni giorno vengono aiutate non meno di 260 persone fragili e in difficoltà con la garanzia della soddisfazione di un bisogno primario, fondamentale anche oggi.
Per proseguire la missione del Fondatore, San Giuseppe Benedetto Cottolengo, di promuovere lo sviluppo umano e la dignità delle persone, le donazioni sono estremamente importanti, di qualunque importo siano. Per donare uno o più pasti, è sufficiente cliccare sul pulsante qui sotto per donare 4 € (un pasto), 20 € (cinque pasti) o 60 € (quindici pasti) oppure donare una cifra a piacere per sostenere la missione del Cottolengo, portata avanti dalla realtà di Casa Accoglienza, che persegue l’obiettivo di promuovere lo sviluppo umano della dignità delle persone che si rivolgono alla Piccola Casa.
La nascita di Casa Accoglienza
Fin dalla fondazione della Piccola Casa, San Giuseppe Cottolengo ebbe sempre un’attenzione particolare verso i poveri e i bisognosi. La stessa attenzione caratterizza ancora oggi l’operato dei religiosi e degli operatori che lavorano al Cottolengo . Il servizio di accoglienza è nato per dare la possibilità alle persone indigenti di poter beneficiare di un pasto caldo. I poveri che usufruivano di questo servizio sono sempre stati molto numerosi: all’inizio del secolo scorso si raggiungevano già picchi di 350 persone al giorno. Il servizio di distribuzione pasti ha subito una breve battuta di arresto solo in corrispondenza dello scoppio della guerra, a causa della distruzione dei locali adibiti ai pasti. Alla fine degli anni ‘70, la Piccola Casa avviò all’esterno delle proprie strutture un’attività di distribuzione di viveri e beni di prima necessità ai senzatetto che passavano la notte nelle varie stazioni ferroviarie della città. In questa occasione ci si rese conto che le esigenze erano cambiate e divenute più articolate e si rese necessario, per poter assistere sempre meglio un numero maggiore di persone, istituire un servizio di mensa centralizzato. Nel 1983 venne inaugurata l’attuale sede della Casa di Accoglienza in Via Andreis 26 in cui vengono offerti vari servizi alla persona a chi vive in stato di abbandono sociale. Da quella data la Piccola Casa della Divina Provvidenza ha accresciuto con costanza il suo impegno fino a diventare, ad oggi, la più grande mensa del Piemonte che effettua servizio quotidiano. Ogni giorno nella mensa di Casa Accoglienza vengono distribuiti pasti caldi a circa 220 persone per un costo di 4 euro a pasto a carico dell’Ente.
Il nostro obiettivo
L’obiettivo principale del Cottolengo è mantenere, e laddove possibile implementare considerata l’elevata richiesta, il servizio offerto. La funzione sociale e l’importanza dei servizi svolti a Casa Accoglienza vengono riconosciuti e apprezzati da tanti privati cittadini che sostengono la Piccola Casa con le loro donazioni. Tanto però è ancora da fare e l’aumento significativo della presenza nella mensa di tanti italiani rimasti senza lavoro negli ultimi anni comporta per il Cottolengo la necessità di farsi carico di costi molto elevati sempre più difficili da sostenere senza un aiuto esterno. Aiutaci a ma mantenere il nostro impegno verso i più poveri.
Cosa puoi fare
L’obiettivo che ci siamo prefissi si può raggiungere attraverso 4 azioni principali:
Con 4 euro doni un pasto completo a una persona.
Con 20 euro garantisci il pasto a 5 persone.
Con 60 euro garantisci il pasto a 15 persone.
Con 100 euro assicuri il pasto completo a 25 persone.
La fame non è un gioco è il titolo che la Piccola Casa della Divina Provvidenza – Cottolengo ha voluto dare alla raccolta alimentare che si svolgerà sabato 29 maggio 2021 presso il supermercato «Il Gigante» di via Cigna, a favore di a persone e famiglie in difficoltà che ogni giorno bussano alle porte della Piccola Casa della Divina Provvidenza.
Ad accogliere i donatori saranno presenti numerosi volontari del Cottolengo, che allestiranno i banchetti e presteranno servizio lungo tutta la giornata dedicata alla raccolta alimentare.
«I poveri di Torino», sottolinea don Giovanni Morero, vice padre della Piccola Casa della Divina Provvidenza, «ringraziano tutti coloro che hanno risposto all’invito di Gesù: ‘avevo fame e mi avete dato da mangiare … Quello che avrete fatto al più piccolo dei miei fratelli lo avete fatto a me’ (Mt 25)».
L’iniziativa va a continuare la tradizione delle raccolte alimentari a favore dei poveri che ogni giorno vengono accolti presso la mensa di Casa Accoglienza, situata in via Andreis a Torino. I beni più idonei sono i prodotti alimentari a lunga conservazione come pasta, olio, riso, tonno, legumi in scatola, carne in scatola, passata di pomodoro, caffè, latte UHT, farina, zucchero, sale e biscotti.
Sono stati raccolti oltre 1.330 chilogrammi di alimenti a lunga conservazione e prodotti per l’infanzia, destinati a persone e famiglie in difficoltà che ogni giorno bussano alle porte della Piccola Casa della Divina Provvidenza.
Il dono carismatico riversato da Dio nel cuore del Cottolengo, travalica le mura e i confini della Piccola Casa
CENNI STORICI
Il servizio che la Casa “Cottolengo” di Cuneo offre alle persone più bisognose ha radici storiche che risalgono al 1899, quando Padre Giuseppe Ferrero, Superiore in quegli anni dell’opera cottolenghina, su richiesta del Commendator Toselli, inviò le prime Suore a continuare l’assistenza alle ragazze minorate ed orfane iniziata da Mons. Peano, allora Parroco della Parrocchia Sacro Cuore, dando così inizio ad una nuova opera della Divina Provvidenza. Il numero delle Ospiti di questa “Casa” crebbe con il passare degli anni. Alla trentina di ragazze già presenti, nel 1911 si aggiungono ottanta donne provenienti dall’Ospedale Neuropsichiatrico di Racconigi. Il numero continua ancora ad aumentare fino a raggiungere la cifra di 235 Ospiti nel 1929. Dal 1931 ad oggi un susseguirsi di adeguamenti e ristrutturazioni hanno permesso al grande complesso di diventare sempre di più “Casa” accogliente in grado di rispondere alle nuove esigenze delle persone ospitate e degli orientamenti legislativi emanati nel settore socio-assistenziale in questi anni.
OGGI
La struttura ha una forte integrazione con il territorio ben inserita nella realtà sociale di Cuneo. È stata istituita per il sostegno delle persone anziane e per quelle che necessitano di un sostegno esperto, grazie al personale specializzato competente ed efficiente. La struttura è immersa nel verde, offre ambienti ampi e accoglienti dotati di ogni comfort. La Casa “Cottolengo” di Cuneo, Filiale della Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torino, è un Presidio socio-assistenziale che accoglie persone anziane autosufficienti e non che, per la loro particolare situazione personale, familiare, non possono usufruire di altri servizi sul territorio.
BENEFICIARI
Attualmente la Casa vede la presenza di 65 ospiti suddivisi in 4 nuclei di cui 1 dedicato a suore a riposo. Il presidio accoglie 65 persone di media, medio/alta e alta intensità assistenziale; offre ospitalità ed assistenza socio-sanitaria a carattere residenziale a persone disabili e anziane, autosufficienti e non autosufficienti.
ATTIVITA’
La struttura è articolata in nuclei di vita comprendenti locali per la zona giorno con sala da pranzo, soggiorno, angolo TV e un’ampia terrazza, locali per la zona notte con camere a 1 o 2 letti con bagno interno. Sono presenti anche un salone-bar, una sala conferenze, una palestra, ambienti per le attività di socializzazione, socio-culturali, artigianali di laboratorio e riabilitative. Ogni nucleo si avvale inoltre dell’ausilio di bagno clinico, servizi igienici collettivi, locali biancheria sporca e guardaroba per la biancheria pulita. La casa è dotata di ausili per le persone meno autosufficienti e di una palestra attrezzata con personale qualificato. All’esterno la Casa è circondata da un giardino usufruibile dagli ospiti e dalle persone che accedono alla struttura. La struttura è attrezzata di cucina e lavanderia interna.
OBIETTIVO
L’obiettivo della Piccola casa della Divina Provvidenza è quello di offrire alla persona un contesto familiare che le permetta di inserirsi e più facilmente superare il difficile approccio con un ambiente diverso. Tale obiettivo pone la persona al centro del servizio offerto, salvaguardando il suo diritto di scelta, la possibilità di esprimere i propri desideri e trovare spazi in cui affermare la propria identità. Per mantenere viva l’identità cottolenghina e far diventare parte integrante del lavoro quotidiano i valori e i principi fondamentali che ispirano le nostre attività, prestiamo particolare attenzione all’attività di formazione. La formazione della persona è un processo che deve essere armonico e globale. Inoltre non può essere limitato a un particolare intervallo di tempo e deve necessariamente coinvolgere tutti gli aspetti della persona: psicofisico, intellettuale e morale. Pertanto il sostegno dei benefattori risulta fondamentale per continuare a garantire questo livello di assistenza e cura a 360 gradi, degli ospiti presenti nella struttura.
IMPATTO
Il Progetto gestionale del servizio del Presidio è formulato per realizzare l’unità di indirizzo di tutti i membri e dei singoli settori operanti. Annualmente viene predisposto un piano di formazione per il personale operante. Al fine di promuovere un’integrazione con la rete dei servizi sul territorio, la Direzione individua le risorse cui riferirsi per il soddisfacimento dei bisogni degli ospiti e favorisce ogni iniziativa che rende il servizio offerto dal Presidio risorsa per il territorio di pertinenza. Inoltre la Direzione promuove incontri con le Associazioni di volontariato o altri Enti ed Istituzioni interessate al servizio, per programmare attività comuni, informare dei propri criteri di funzionamento, raccogliere sollecitazioni, proposte e contenuti per una migliore qualità del servizio.
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