DEVELOPING KISARAWE
Un progetto per agricoltura sostenibile
L’obiettivo è stato raggiunto, progetto concluso
Nell’anno dedicati alla “Laudato Sì” e alla famiglia nasce nella parrocchia di Kisarawe una iniziativa per avviare percorsi concreti di accompagnamento delle famiglie nella lotta contro la povertà estrema. La parrocchia di Kisarawe é situata nella zona costiera dell’Arcidiocesi di Dar es Salaam. Questa zona è sottosviluppata sotto l’aspetto economico, educativo, sanitario, e religioso. La sicurezza alimentare è sempre il nodo che lega tutti questi aspetti. Il distretto di Kisarawe non ha vie di comunicazione, la disponibilità di acqua potabile [pulita e sicura] ed altri vantaggi sociali. Le ragioni di questo sottosviluppo sono molteplici, ma i fattori determinanti sono la topografia e il clima del luogo.
La parrocchia intitolata a Santo Stefano, proto-martire ha circa 3300 cristiani cattolici su una popolazione di 120,000 abitanti in oltre 60 villaggi. I cristiani cattolici sono sparsi in 18 cappelline del campo tra cui 3 centri in preparazione per diventare parrocchie così avvicinare il servizio al popolo. La più vicina di queste cappelle si trova a 11 KM, un’ora di macchina dato che le strade sono bruttissime.
La maggior parte del distretto di Kisarawe è collinoso; il suolo in molte parti è argilloso e non favorisce l’attività agricola continuativa. Negli ultimi 10 anni, la zona ha sentito sempre più gli effetti del cambiamento climatico. Non ci sono fiumi per irrigare i campi, le piogge scarseggiano e sono molto irregolari. La gente di Kisarawe è generalmente povera e dipendente solo dalla produzione di cassava [manioca] in modeste percentuali e dalla combustione di charcoal [carbone di legna].
L’iniziativa di agricoltura dinamica e sostenibile che rispetta l’ambiente con il ripristino, mantenimento e miglioramento del suolo utilizzando concime naturale. Mira ad accompagnare circa 401 famiglie in 18 villaggi diversi nel cammino di consapevolezza e della cura dell’ambiente, diversificazione delle attività produttive ed economiche per evitare il sovrasfruttamento delle risorse naturali.
Il progetto propone allevamento del bestiame come maiale e capre, oltre alla tradizionale coltivazione dei legumi e della tapioca.
Nel 2018, la FAO ha approfondito ulteriormente il tema dell’agricoltura sostenibile con un focus sulla sicurezza alimentare. Il documento che riguarda la trasformazione del settore alimentare e agricolo per raggiungere gli SDGs mira a:
aumentare la produttività, l’occupazione e il valore aggiunto nei sistemi alimentari:
- modificare le pratiche e i processi agricoli garantendo i rifornimenti alimentari e riducendo allo stesso tempo i consumi di acqua ed energia
- proteggere e migliorare le risorse naturali:
- favorire la conservazione dell’ambiente, riducendo l’inquinamento delle fonti idriche, la distruzione di habitat ed ecosistemi e il deterioramento dei suoli
- migliorare i mezzi di sussistenza e favorire una crescita economica inclusiva e accrescere la resilienza di persone, comunità ed ecosistemi
Quindi il progetto entra in un piano più ampio di creazione dei percorsi che rispettano l’ambiente e allo stesso tempo restituiscono alla popolazione locale un senso di sicurezza alimentare.
All’inizio dell’anno 2021, il progetto triennale è stato avviato con la sensibilizzazione in diversi villaggi soprattutto sul tema della tutela ambientale, della diversificazione per la sicurezza alimentare e degli aspetti pastorali emersi dalle indicazioni della Laudato Sì. Si concluderà nel 2023 con la valutazione dell’impatto sociale e il raggiungimento degli obiettivi.
In questa seconda fase, il progetto prevede le seguenti azioni:
- Acquisto e installazione della macchina per la produzione di mangimi (Feed mill).
- Identificazione e acquisto delle materie prime dalla produzione agricola locale, per ogni tipo di mangime.
- Creazione di una formula adatta seguendo l’indicazione dei nutrizionisti degli animali.
- Avviamento dei processi di produzione e distribuzione dei mangimi.
Il progetto prevede una cifra totale di 5.733 € per il macchinario, le materie prime e il trasporto.
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