Premessa
La Rete di cure Palliative è operativa in Piemonte dal 2000: nel 2010, con la promulgazione della legge 38, è stata aggiornata e adeguata. Ad oggi sono operativi 17 hospice, in tutte le province, più l’hospice pediatrico nel presidio Regina Margherita di Torino. Attualmente la copertura è di circa 200 posti letto per un fabbisogno di poco meno di 260 posti letto. L’hospice accoglie i pazienti affetti da patologie degenerative, che non possono essere seguiti al proprio domicilio, per i quali la terapia attiva non è più appropriata, con lo scopo di prendersi cura anche del paziente inguaribile.
Bisogni
Da un lato si esprime la necessità Istituzionale dalla Regione relativa alla mancanza di almeno 60 posti letto per raggiungere il fabbisogno rilevato (come citato nel messaggio dell’Assessore Regionale alla Sanità: Luigi Genesio Icardi) dall’altro l’attenzione particolare, secondo le indicazioni del Santo Fondatore Giuseppe Benedetto Cottolengo, alla relazione con la persona malata e anziana fino al termine della vita terrena.
Beneficiari
Il progetto prevede l’apertura nella città di Chieri di 21 posti per accogliere pazienti bisognosi di cure palliative e terapia del dolore soprattutto nella fase terminale della loro vita. L’Hospice si propone di poter accogliere pazienti afferenti sia all’ASL To5 sia alle Aziende Sanitarie Locali limitrofe, priorotariamente della provincia di Torino. L’ubicazione della struttura e la facile raggiungibilità consente di poter ospitare pazienti provenienti anche da ASL delle provincie di Asti e Cuneo.
Motivazioni
L’Hospice sorgerà a Chieri per tre motivi:
- Il primo è dato dal fatto che a Chieri il santo Cottolengo ha trascorso la sua ultima settimana di vita ed è morto, dopo essersi infettato di tifo, curando i malati in una terribile epidemia del 1842. «Nel luogo dove San Giuseppe Benedetto Cottolengo è morto santamente», ha evidenziato padre Arice, «vogliamo accompagnare le persone a concludere la loro giornata terrena con dignità».
- La struttura è adeguata quanto a dimensioni ed è sostanzialmente pronta dal punto di vista strutturale. Necessita di interventi relativi agli impianti, agli ausili sanitari, alla dotazione tecnologica e agli arredi.
- La sua posizione copre un’area dove il fabbisogno non è ancora soddisfatto totalmente.
«L’esperienza quasi bicentenaria della Piccola Casa», afferma padre Arice, «ci testimonia che è la compassione – nel senso etimologico del termine, “cum-patire” – il più grande antidoto alla domanda di morte che, non di rado, è generata da solitudine da inadeguato approccio terapeutico, con le necessarie cure palliative oltre che dalla mancanza di un accompagnamento psicologico e spirituale adeguato. Sono questi gli stessi principi che regolano la preziosa Legge 38 del 2010 concernente le Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore».
Anche papa Francesco ha più volte sottolineato l’importanza degli Hospice: “Penso a quanto bene fanno gli hospice per le cure palliative, dove i malati terminali vengono accompagnati con un qualificato sostegno medico, psicologico e spirituale, perché possano vivere con dignità, confortati dalla vicinanza delle persone care, la fase finale della loro vita terrena”, parlando alla Congregazione per la Dottrina della Fede il 30 gennaio 2020.
Partner
- Diocesi di Torino
- Iren Energia SpA. La società si è resa disponibile ad accompagnare la fase di adeguamento della nuova struttura ponendo un’attenzione particolare anche alla riqualificazione energetica e all’ambiente.
- Associazioni di volontariato
Il progetto di ristrutturazione
Sostieni il progetto
Puoi sostenere il progetto della Piccola Casa della Divina Provvidenza con un’offerta libera, oppure contribuendo ad acquistare:
- una sedia in prolipropilene (€ 100)
- un comodino (€ 200)
- una porta frigorifero (€ 260)
- una poltrona letto (€ 1200)
- un letto elettrificato 4 sezioni (€ 2100)
- il divano letto per il parente (€ 2000)
- gli arredi necessari per una camera (€ 5100)
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