Emergenza locuste
Aggiornamento
Localizzazione
Da gennaio 2020 si è verificata una terribile invasione di locuste nel Corno d’Africa che si è aggravata nel mese di febbraio. Enormi sciami di locuste hanno devastato i raccolti e la vegetazione dapprima in Etiopia, Somalia e Kenya e, nell’ultima settimana, anche in Sud Sudan, Gibuti, Uganda e Tanzania. Sono coinvolte le comunità del Cottolengo che operano nel centro del Kenya, a Gutunga e Mukothima, dove le suore gestiscono l’Health Centre, un presidio sanitario con a disposizione un ricovero di primo soccorso, un ambulatorio, un laboratorio analisi e un consultorio pediatrico, a Tuuru dove il Cottolengo gestisce un centro per bambini disabili e un Health Centre, a Chaaria un Ospedale e un Centro per adulti disabili. Imponente l’impegno delle suore a sostegno del welfare e della scolarizzazione, in particolare a supporto delle persone con disabilità secondo lo spirito del fondatore san Giuseppe Benedetto Cottolengo.
Premessa
Secondo l’Onu si tratta della peggiore invasione di cavallette degli ultimi 25 anni: questi sciami, secondo i dati diffusi dalla FAO (organizzazione Onu per l’alimentazione e l’agricoltura), possono contare fino a 192 milioni di insetti e in un solo giorno sono in grado di percorrere 150 chilometri e il loro potenziale distruttivo è enorme: uno sciame di cavallette di 1 chilometro quadrato può mangiare la stessa quantità di cibo consumato in un giorno da 35.000 persone. La massa di cavallette ha avuto origine in Yemen e, attraverso il Mar Rosso, è poi approdata nell’Africa orientale. “Gli sciami di cavallette hanno iniziato a deporre le uova e una nuova fase di riproduzione incrementerà il loro numero”, ha detto Keith Cressman, Funzionario Senior del Servizio Prevenzione Cavallette della FAO. “Sono necessari interventi urgenti per impedire che aumentino per tutelare i mezzi di sussistenza degli agricoltori e degli allevatori”.
Cause
Molti climatologi sottolineano che il 2019 è stato un anno molto caldo e umido, ben al di là dei valori normali: una condizione ideale per il moltiplicarsi di questi insetti.
Appello ONU
«Attualmente», ha dichiarato il capo degli affari umanitari dell’Onu Mark Lowcock, «nei primi tre Stati ci sono 13 milioni di persone in una situazione di insicurezza alimentare acuta. Con l’avanzare dell’invasione delle locuste verso pascoli e terre coltivate le Nazioni Unite prevedono che le famiglie che vivono nelle zone rurali potrebbero essere messe ancora più a dura prova dalla fame. Questo potrebbe costringere milioni di persone colpite ad abbandonare le loro terre per sopravvivere, cercando di emigrare in Occidente».
Bisogni
Nella sola regione del Tharaka i parassiti hanno distrutto 7 villaggi: tutti i campi, le aree verdi, gli alberi, in particolare le fiorenti coltivazioni di mais, miglio e sorgo. Senza questi raccolti gli abitanti delle zone colpite dovranno presto fare i conti con la fame che causerà l’aumento delle malattie mettendo in pericolo in particolare bambini, anziani e persone con patologie.
Azioni
Le suore assistono quotidianamente centinaia di famiglie povere in particolare la loro opera si concentra nella zona di Gaceuni, una delle più povere e arretrate, dove la siccità è frequente: proprio lì in una sola notte le locuste hanno divorato tutto. Le cavallette dal nord sono arrivate fino alle comunità delle suore del Cottolengo, colpendo i villaggi in cui le religiose operano portando aiuti concreti alla gente. In particolare i presidi sanitari non si limitano solo a fornire cure agli ammalati, ma diventano un vero e proprio centro di riferimento per una vasta area. In un contesto di villaggi disseminati sul territorio è spesso impossibile per la popolazione recarsi presso le strutture sanitarie a farsi curare, specialmente se le patologie vengono sottovalutate. Per questo sono i centri medici ad andare verso i pazienti attraverso i «mobile Clinic», le cliniche mobili che con regolarità si spostano nei villaggi visitando i malati e fornendo un’educazione sanitaria di base alle famiglie.
Sostieni
1) L’acquisto di semi: mais, miglio, fagioli e sorgo per ripristinare le coltivazioni ormai distrutte
2) L’acquisto di medicinali: per le fasce più colpite dalla carenza di cibo e dalla malnutrizione: bambini, anziani e persone affette da patologie gravi.
3) I pacchi viveri per le famiglie più povere che abitano nei villaggi periferici a 17 Km dai Centri.
La preparazione dei pacchi viveri e degli spruzzatori di insetticidi per le famiglie dei villaggi di Mukothima