Il nostro comune nemico non sta fuori di noi, ma dentro di noi. È un nemico invisibile, ma ben presente. È subdolo, pronto a suggerire mille e una scusa. È potente; l’esperienza, se valutata con sincerità,ce lo conferma. Anche invincibile? Forse no, speriamo proprio di no. Questo nemico è l’egoismo, l’egocentrismo o, con termine paludato (forse per addomesticarlo? Per attenuarne la bruttezza?), l’autoreferenzialità. Sia a livello individuale che sociale che internazionale. Chi non pone i propri interessi prima di tutto e al di sopra di tutto? E per mille ragioni, tutte una più plausibile dell’altra. Ma questo buio è squarciato da qualche luce,che ci è dato di scorgere, o forse anche da molte luci, che spesso rimangono a noi celate. Come non pensare a Madre Teresa – santa -? O ancora alla carità del Santo Cottolengo? o più semplicemente alla generosità di quell’umile calzolaio e della moglie, che donano a quel Bimbo scalzo un paio di scarpe, da cui avrebbero potuto ricavare qualche soldo, per assicurarsi un sia pur misero pranzo di Natale? Noi invece preferiamo la sicurezza, poggiare i piedi sulla solida roccia di un cospicuo conto in banca, perché ci fidiamo solo di noi stessi, di quello che vediamo e tocchiamo. Poveri noi!
Papa Benedetto XVI nella giornata mondiale della gioventù, tenutasi a Colonia nel 2005, smascherò questo inganno. “I beati e i santi sono stati persone che non hanno cercato ostinatamente la propria felicità”, disse. Ma come? Non è precisamente questo l’obiettivo di ogni essere umano: la felicità? Non è forse per questo che Dio ci ha creati?Certamente. Ma la via per conseguire questa metà non è l’egoismo. Prosegue Papa Benedetto: “I beati e i santi… semplicemente hanno voluto donarsi ”.
Ecco il segreto: il dono, la volontà e la capacità di donarsi. Poco o tanto, ma donarsi. In qualunque circostanza, ma donarsi. A chiunque, ma donarsi. Un attimo di tempo, un boccone di pane, un bicchiere d’acqua, un euro, un sorriso, una parola buona, una preghiera. E tutto ciò sarà veramente dono, se non sarà solo donare, ma donarsi.
Articolo di Don Roberto Provera da Incontri, Periodico della Famiglia Cottolenghina – n.1 gennaio 2017 – che potete sfogliare qui sotto.
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